Quando ogni mattina scendiamo dal letto, tiriamo su le tapparelle, ci laviamo i denti, prepariamo il caffè e apriamo una porta, lo facciamo senza pensarci: ingraniamo il pilota automatico pensando a tutt’altro e la cosa si fa da sé. La stessa cosa accade durante tutta la giornata, una grande parte di ciò che facciamo viene esclusa dalla nostra attenzione, finché poi di sera abbassiamo le tapparelle, ci laviamo i denti ed entriamo nel letto senza pensarci.
Ai miei allievi in formazione, alla fine della prima sessione del corso, chiedo sempre di scegliere una semplice azione della loro vita quotidiana e di osservare come la svolgono, cosa sentono dentro di sé, come si organizzano nei loro gesti e poi chiedo anche di praticare regolarmente le lezioni di Consapevolezza attraverso il movimento® (CAM) e di osservare, nel corso dei mesi successivi, se e cosa cambia nei loro gesti abituali e nell’immagine che hanno di se stessi.
Tutti si sorprendono nello scoprire quanta parte della loro giornata sia affidata al pilota automatico, il quale non sempre fa le cose nel modo più economico, piacevole o efficiente e tutti iniziano ad accorgersi di quanto si siano costantemente identificati con le proprie abitudini. Poi notano che le abitudini iniziano a cambiare e notano aspetti di sé che non avevano mai preso in considerazione. Possono fare meglio alcune attività, possono accogliere nuovi interessi, inizia a cambiare ciò che pensano di se stessi e anche il rapporto con il mondo circostante.
L’esplorazione del proprio modo di muoversi viene scelta da Feldenkrais come la via più facile di accesso alla conoscenza di se stessi, senza però trascurare gli altri aspetti fondamentali della persona: le sensazioni, i pensieri e le emozioni. Con un’infinità di lezioni si sperimentano sensazioni e gesti che rendono facile e piacevole il passaggio dall’impossibile (creduto) al possibile (sperimentato).
Possiamo dire per analogia che la mente è l’attività del cervello e che il pensiero ne è il suo movimento. Dunque esso può essere osservato, come si osserva un movimento corporeo. Ogni pensiero, ogni emozione e ogni movimento creano e lasciano tracce nel nostro cervello; e se da sempre le pratiche di meditazione l’hanno tenuto in considerazione, ora le neuroscienze ce lo hanno confermato.
Cos’hanno allora in comune il metodo Feldenkrais e la Mindfulness? La proposta di orientarsi verso la consapevolezza per maturare, essere in relazione col mondo in maniera più soddisfacente, per cambiare senza doversi adattare a modelli esterni. Entrambi propongono un ascolto di sé oggettivo e senza giudizio: la Mindfulness utilizza alcuni principi della meditazione escludendone però l’aspetto di pratica religiosa, Feldenkrais opera sul sistema nervoso e sull’auto-immagine, arricchendola attraverso il movimento.
Il seminario pratico/teorico di sabato 18 ottobre comprenderà un’introduzione ai due metodi con pratica di Consapevolezza attraverso il movimento® e di Mindfulness. E’ condotto da Mara Della Pergola formatrice Feldenkrais e Gabriella Zippel psicopedagogista, formatrice per lo sviluppo cognitivo Metodo Feuerstein e istruttrice Mindfulness Isimind.