Il senso della musica – Concerto per pianoforte a quattro mani

Un evento Feldenkrais in tutti i sensi

lunedì 7 marzo 2016 alle ore 20.45

Corso di Porta Nuova 32 Sala delle Colonne Unione Femminile Nazionale
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Concerto per pianoforte a quattro mani con
Michele Fedrigotti e Claudio Gevi

Grieg – Dvorak – Brahms

M. Feldenkrais, in una conferenza, si racconta così:” All’età di 70 anni mi sono fatto un regalo di compleanno, perché fino ad allora avevo ricevuto circa 200 cravatte come regalo di compleanno, io che non porto più la cravatta! Il primo regalo che mi sono fatto sono stati due anni di studio di pianoforte. Il mio insegnante era un mio allievo, un compositore. Poi ho studiato canto per tre anni. Fu solo allora, nel fare queste cose quando ormai avevo 75 anni, che mi resi conto di quanto avessi perso nella vita.”

Questo primo incontro musicale si sviluppa sulla linea proposta quest’anno dall’Istituto di Formazione Feldenkrais Della Pergola: il funzionamento dei sensi e la relazione tra i nostri apparati percettivi e le varie forme d’arte. Durante il concerto inviteremo il pubblico ad ascoltare la musica attraverso parametri che permettono di collegarsi direttamente alla nostra fisiologia, come tensione/rilassamento, suono/silenzio, respiro, altezza, intensità, ritmo e direzione.
Tali parametri possono avvicinare ascoltatori ed esecutori ad un “senso della musica” precognitivo. Essi sono alla base degli stimoli che provocano le reazioni emotive a prescindere dalle culture dove una certa musica si è sviluppata.
Senza dubbio è la cultura che permette di essere più sensibili alla finezza con cui gli elementi del linguaggio musicale si sono manifestati in epoche e luoghi differenti. Durante il concerto avremo l’occasione di ascoltare dei bellissimi esempi appartenenti alla tradizione musicale ottocentesca europea.
Ma, tornando al significato di base che i suoni hanno assunto nel corso dell’evoluzione, voglio fare alcuni esempi chiarificatori: pensiamo al suono forte che spaventa, al silenzio improvviso che mette in allerta, alla ripetizione variata che spinge a muoversi, ad un altro tipo di ripetizione che addormenta o ipnotizza, ad un canto di spettacolare varietà che serve per attirare le femmine in vista della riproduzione.
Si possono riconoscere questi e molti altri elementi basilari anche nella musica più colta e sofisticata.

I brevi esercizi che verranno proposti nel corso della serata stimolano ad essere più consapevoli dei nostri sensi che lavorano in parallelo nel percepire l’ambiente circostante. Questo garantisce una sensibilità d’ascolto più viva e più ampia delle profonde emozioni che la musica trasmette.
Feldenkrais ha avuto una grande intuizione, confermata dalle nuove conoscenze sulla plasticità neuronale del cervello umano: ogni atto e ogni singolo accadimento producono delle modifiche nelle connessioni cerebrali. Questo può avvenire a qualunque età ed in qualunque ambito e, se quest’atto è compiuto con più attenzione e consapevolezza, tali connessioni possono essere moltiplicate e produrre un cambiamento ancora maggiore.
Le scoperte dei neuroni specchio da parte di Giacomo Rizzolatti e del suo gruppo di scienziati di Parma hanno dimostrato che questo percorso è possibile anche nell’atto di ascoltare partecipando ad un concerto. L’ascoltatore può rivivere i sentimenti, le intenzioni e i movimenti del musicista, in una situazione di vicinanza umana che Vittorio Gallese ha definito in modo molto significativo come “simulazione incarnata”.

Sono in preparazione altri eventi che speriamo suscitino interesse verso la vastità di intuizioni che Moshe Feldenkrais è riuscito a tradurre in un metodo di lavoro pratico e alla portata di tutti.