Settembre a porte aperte, con lezioni gratuite

Vuoi conoscere il Metodo Feldenkrais®? Il modo migliore è provarlo. Dal 21 al 24 settembre il Centro apre le porte per una serie di open class dedicate al pubblico. Puoi prenotare la tua lezione gratuita inviando una mail in cui specifichi giorno e ora scelti.  Sarà l’occasione per fare esperienza diretta di cosa significhi “apprendimento organico”, ossia l’innata capacità del nostro sistema nervoso ad apprendere illimitatamente nuovi e migliori modi di muoversi. Per facilitarsi la vita, vincere stress e dolori, prevenire incidenti e cadute o migliorare specifiche abilità ed essere più performanti.

Lunedì 21

  • dalle 9:00 alle 10:00

Martedì 22

  • dalle 10:00 alle 11:00
  • dalle 18:15 alle 19:15

Giovedì 24

  • dalle 13:00 alle 14:00
  • dalle 15:30 alle 16:30
  • dalle 19:15 alle 20:15

8° Corso di Formazione Feldenkrais. Siamo ad Asiago (VI) dal 1 al 20 luglio. Vuoi venire a trovarci?

Siamo arrivati alla fine del secondo anno e in questa sessione faremo anche lo judo roll e la serie di mettersi sulla testa, che non viene proposta in tutti i corsi. E’ un’ occasione per i colleghi Feldenkrais di fare o rifare parte del percorso e per chi non ci conosce è un ‘opportunità per avere chiarimenti sul nostro percorso formativo.

Contattaci: istituto.feldenkrais@fastwebnet.it

 

Il concetto di salute secondo Feldenkrais

moshe lettera“Arriva un momento in cui la nostra educazione, così come si è sviluppata, non ci aiuta, anzi spesso ci limita e ci dirige verso strade che non sono favorevoli alla nostra salute..” In questo articolo, l’interessante punto di vista di Moshe Feldenkrais sul concetto di buona salute.

Qualche anno prima della seconda guerra mondiale insegnavo judo per guadagnarmi da vivere, mentre 1avoravo con ]oliot~Curie alla Sorbona per il mio dottorato in Scienze. Venne fuori che uno dei miei allievi aveva cacciato animali selvaggi in Africa, e mi invitò a casa sua, dove rimasi solo per qualche minuto: rimasi sbigottito quando un leone entrò e mi diede una leccata. Era stato portato a Parigi che era cucciolo, e poi era diventato un leone.
Qualche mese più tardi il leone fu rinchiuso dalla polizia nello ZOO di Parigi: era fuggito per strada e una vecchia signora con un piccolo pechinese e la vista bassa lo aveva scambiato per un grosso cane, inseguendolo e scacciandolo con 1’ombrello. Dopo aver rifiutato cibo e acqua per una decina di giorni, il leone mori nella sua gabbia. Ho
omesso i dettagli per accorciare la storia. C’era una Volta un animale sano che morì dopo un evidente trauma
emotivo
. Ma cos’è un animale sano? Se un leone sano muore dieci giorni dopo un improvviso cambiamento nella sua vita, cos’è la salute? Se un essere umano per anni non ha bisogno di cure mediche e non lamenta dolori o malesseri, è sano? Ma se questa stessa persona conduce una vita monotona e priva di interesse, con difficoltà matrimoniali che finiscono con un suicidio, è ancora una persona sana? E qualcuno che non porta mai a termine il proprio lavoro e continua a cambiare mestiere solo per evitare ogni volta i propri doveri, è in buona salute? Evidentemente, la salute non è facile da definire. Non basta, come prova di salute, non aver bisogno di aiuto medico o psichiatrico. Cos’è, allora, la salute? La vita è un processo. Ciò significa che tutto ciò che accade al nostro interno mentre siamo vivi ha a che fare col tempo; tutti lo sanno, anche se nessuno ci pensa né lo dice. Un processo non può essere interrotto, neanche per un breve periodo di tempo. Tutti sanno, naturalmente, che se il cervello non riceve ossigeno per dieci o quindici secondi il processo si arresta. Se si ha la fortuna di riuscire a farlo ripartire, si tratta di un nuovo processo e la persona non sarà più quella di prima. Se una persona perde molto sangue può arrivare alla morte e un cuore che si ferma per questo motivo non riparte facilmente. In sintesi, un processo che viene arrestato non riparte spontaneamente.
Ciò è vero per ogni processo chimico irreversibile e per ogni reazione. Perciò, evidentemente, la salute significa che prima di tutto 1e funzioni primarie di una persona devono poter proseguire senza interruzioni prolungate. La coscienza, i1 sistema nervoso centrale, il cuore e così via devono funzionare in modo uniforme. Non c’è nulla di tutto ciò di cui non siamo già ai corrente. Anche i sistemi molto vasti che funzionano correttamente sono processi che dipendono dal tempo. Ne sono buoni esempi tutte le grandi aziende e nazioni: 1a Ford, la Philips e sistemi di questo tipo, che continueranno a funzionare anche se qualche industria, miniera o città smette di esistere. La misura della resistenza di un vasto sistema è data proprio dall’entità dello shock che riesce ad assorbire senza che il processo si interrompa. Ora, il sistema nervoso è composto di almeno 3.10 (10)2 parti (n.d.r. non è chiaro dal testo originale a quale numero facesse riferimento Feldenkrais). È un sistema abbastanza grande da far sì che le forze in equilibrio al suo interno obbediscano alla legge dei grandi sistemi. La salute di questo sistema può essere sulla base dello shock che può sopportare senza compromettere la continuità del processo. In breve, 1a salute di una persona può essere stabilita in base al tipo di shock che può sopportare senza che i1 suo usuale stile di vita ne venga compromesso. Il criterio della salute diventa perciò il normale stile di Vita. Il sonno, il cibo, la respirazione, i cambiamenti climatici, il freddo, il caldo, il lavoro, dovrebbero essere capaci di considerevoli variazioni: e di improvvisi shock. Più la persona è sana, più facilmente riprenderà i1 controllo della propria vita dopo shock improvvisi e forti, modificando le necessità della vita. Se ci si riflette, in tutto ciò non c’è nulla di molto difficile da accettare, salvo che potremmo rimanere stupiti ne11’osservare dove ci porta. Il nostro sistema nervoso non è certo nato così come è da adulti, e per funzionare come fa ha bisogno del mondo esterno. La luce ha intensità e colori differenti, gli oggetti sono più vicini e più lontani, e così via. Gli occhi devono perciò prima di tutto imparare a guardare: per esempio un oggetto tridimensionale in un quadro bidimensionale. Il nostro sistema ha cioè bisogno di una parte determinata del mondo per imparare un linguaggio. Ma ci sono questioni ancora più fondamentali: il sistema è collegato attraverso i suoi organi sensoriali e cinestetici al mondo esterno. Un sistema nervoso non differenziato, via via che cresce, si differenzia per affrontare al meglio gli oggetti esterni: cosa comporta in pratica? Significa che dobbiamo imparare a funzionare separatamente, cioè a differenziare i sensi dai sentimenti. Un bambino che vede un oggetto rosso ha una sensazione del colore rosso, perché finché non cresce, e non sa di cosa si tratta, l’oggetto rosso non ha per lui alcun significato. Sentire per la prima volta il suono di una batteria produce una sensazione sorprendente, una scossa cinestetica. Solo più avanti, avendo già fatto esperienza di molti altri sbalzi del genere, dalla differenziazione tra sensazione e senso dell’udito si genereranno l’ascolto o la percezione di una batteria. Nel gusto, nelle esperienze tattili, nell’odorato e nei sensi che abbiamo già trattato, avverrà gradualmente lo stesso tipo di differenziazione tra sentimento cinestetico e oggetti esterni. Tutte queste distinzioni non riguardano tutti i sensi simultaneamente e ogni bambino ha naturalmente una storia evolutiva completamente individuale, cosicché alcune persone Concepiscono il mondo esterno in maniera prevalentemente visiva, altre più uditiva, altre più tattile o cínestetica. In realtà la maggior parte delle persone ha gradi diversi di differenziazione dei sensi. Non è forse scontato pensare che tutti noi possiamo visualizzare un oggetto che non sia presente davanti ai nostri occhi o immaginarne il suono; o che ci riusciamo se richiamiamo alla mente le esperienze che hanno prodotto la differenziazione. Ciò si applica ugualmente agli altri sensi. In definitiva, è proprio questo apprendere i1 mondo esterno attraverso i sensi a formare il sistema nervoso. Un processo di apprendimento 1ungo e complicato come questo non può essere perfetto né privo di errori, in nessuno. Proprio come ci sono tanti pesci nel mare, esistono tanti esseri umani diversi nel mondo. Alcuni cresceranno e si formeranno il proprio personale modo di relazionarsi col mondo in condizioni di sicurezza, con una buona eredità genetica e in fasi diverse della crescita della civiltà e della cultura umane. Altri non sono così fortunati. Alcune delle tendenze personali di ognuno di noi rimarranno tali per tutta la vita: non hanno assunto una forma per svolgere un ruolo pratico nelle azioni e nelle reazioni al mondo circostante… ognuno ha i propri sogni inconfessati, quando cresce. La nostra cultura, i nostri genitori e 1a scuola ci insegnano ad abbandonare questi sogni in quanto atteggiamenti infantili, che non si addicono a un adulto realistico. Gradualrnente li soffochiamo, in qualche modo arriviamo a vergognarci di prenderli sul serio. Ma per fortuna non tutti lo facciamo. Alcune persone eccezionalmente fortunate riescono ad arrivare al punto di realizzarli, mentre altri trovano ispirazione nelle proprie occupazioni, semplicemente evitando di prendere sul serio i propri sogni. Non sono sicuro di essermi spiegato bene. Voglio dire, ad ogni modo, che la persona sana è chi riesce a vivere pienamente i propri sogni
inconfessati
. Tra di noi ci sono persone sane, ma non sono molte. Nella nostra cultura, il processo vitale, che inizia con un allargamento del processo di differenziazione del sistema nervoso verso una varietà più complessa di esperienze del mondo esterno, e con una capacità sempre maggiore di cambiarlo grazie alla nostra crescente attività volontaria, rallenta e limita il suo ambito col sopraggiungere della maturità sessuale. Dopo di che, il sistema restringe i propri legami coi mondo esterno nella sua totalità, e si specializza in un aspetto particolare dei fenomeni esterni. Diventiamo bravissimi a limitare il picco de11’attività e dell’esperienza. Diventiamo poeti, pugili, scienziati, politici, pittori, musicisti, economisti, chirurghi, danzatori: la scelta è interminabile. Il nostro apprendimento non mira dunque direttamente a proseguire la differenziazione essenziale del sistema nervoso attraverso un’espansione dello scambio col mondo esterno. Arriva un momento in cui la nostra educazione così come si è sviluppata non ci è più di aiuto, ma ci limita e ci dirige verso canali che non portano alla salute. Diventiamo così poco sani che dobbiamo andare in pensione prima ancora di essere biologicamente vecchi:
semplicemente, non siamo in salute. Alcune parti di noi, quelle che sono implicate negli aspetti più estremi della nostra attività, sono consumate. Il processo vitale si riduce. L’attività si restringe sempre più alla specializzazione in cui si eccelle. Funzionano solo quelle par­ti del sistema nervoso essenziali affinché il processo dell’esistenza
biologica bene o male continui. Anche nella nostra cultura alcuni di noi riescono a mantenere vivo un processo sano fino a un’età avanzata: un’età, cioè, in cui in genere le persone non sane sono già un po’ rimbambite e malate. Alcuni
dei nostri uomini migliori e più sani (che, tuttavia, possono benissimo essere gobbi o avere altre deformità) sono il tipo di persone che in genere consideriamo ‘artisti’. La maggior parte degli artisti, che siano calzolai o scultori, compositori o eccezionali strumentisti, poeti o scienziati, sono migliori da vecchi, come il buon vino. La diffe-
renza lampante tra queste persone sane e gli altri è che hanno capito per intuizione, o per genio personale, o grazie alla fortuna di aver imparato da un maestro sano, che l’apprendimento è il vero dono della vita. Un genere speciale di apprendimento: quello con cui si impara a conoscere se stessi. Queste persone imparano a capire “come” agiscono e sono dunque in grado di fare “quello” che vogliono:
vivere intensamente i loro sogni inconfessati, ma qualche volta anche dichiarati. Moshe Feldenkrais,”Dromenon”, 1979.

Perché praticarlo? Parlano gli allievi

“Ho raffinato il controllo del gesto e la precisione nella mia esecuzione musicale””.  Flavio N., pianista

“Mi fa sentire come se tutte le mie parti si fossero ricongiunte”.  G.C., sociologa

“Mi ha permesso cambiamenti piccoli ma potenti in tutti i settori della mia vita. Quello che apprezzo di più è la capacità di avere cura di me e accettarmi per quella che sono. E fisicamente sto decisamente meglio”. Rossella Buongiorno, insegnante Feldenkrais e massoterapista

“Da quando faccio Feldenkrais non provo nessuno sforzo quando vado a correre e il mio movimento è facile e comodo”. Luciana Nuvolari, 46 anni

“Mi ha dato psicologicamente una centratura e una nuova elasticità”. Jutta Gentzcke, fisioterapista

“Ho 83 anni, ho la scoliosi e ho rifatto le due anche e solo venendo a queste lezioni due volte alla settimana provo un beneficio che dura parecchie ore e non potrei farne a meno”. Lilli Dalle Nogare

“Senza più prendere lezioni di tango, il mio modo di ballare è migliorato tantissimo”. Livia Negri, appassionata di tango argentino

Quando diventiamo consapevoli di quello che facciamo veramente, non di quello che diciamo o crediamo di fare, allora si spalanca davanti a noi la via del miglioramento. Moshe Feldenkrais

Istituto Feldenkrais & FAI insieme

Prosegue anche quest’anno la convenzione stipulata con il FAI.

Per gli iscritti FAI sconto del 10% per la partecipazione alle attività del nostro Istituto:

  • lezioni collettive di Consapevolezza attraverso il Movimento®
  • seminari pratico – teorici
  • lezioni individuali di Integrazione Funzionale®.

fai-per-me

 

SEI INTERESSATO AL CORSO DI FORMAZIONE AL METODO FELDENKRAIS?

Vieni dal 2 al 10 settembre

Per chi vuole avvicinarsi o approfondire la conoscenza del Metodo con una settimana intensiva. Dal 2 al 10 settembre si svolge la quarta sessione di Milano 9. Insegna Mara Della Pergola.

Le iscrizioni alla Formazione sono aperte per tutto il primo anno.

Il corso, diretto da Mara Della Pergola,  prepara a diventare insegnanti di Consapevolezza attraverso il Movimento® e di Integrazione Funzionale®.

È accreditato dall’Associazione Italiana Insegnanti del Metodo Feldenkrais e dall’EuroTAB, l’organismo internazionale che autorizza le formazioni in tutto il mondo.

E’ un percorso formativo di tre anni e mezzo –160 giornate – molto innovativo per chi lo segue, che guida verso una maggior consapevolezza e porta a cambiamenti profondi dell’immagine di sé, del proprio modo di muoversi, di lavorare e di osservare gli altri, in una professione indipendente e gratificante.

Se vuoi partecipare, contattaci: 02 6590508

http://www.istitutofeldenkrais.it/formazione/nuovo-corso-milano-9/

L’Istituto di Formazione Feldenkrais – IsFel è stato fondato nel 1988 con lo scopo di formare insegnanti Feldenkrais, aggiornarli con corsi post-diploma e diffondere il Metodo attraverso lezioni individuali, corsi regolari, seminari e pubblicazioni.

Trovi Qui il link diretto al sito dell’IsFel
Trovi Qui informazioni sul Metodo Feldenkrais
Trovi Qui informazioni su Mara Della Pergola
Trovi Qui informazioni sul calendario del Corso

“L’incontro con Mara Della Pergola, nel 2007, è stato illuminante. Mi ha colpito la sua concretezza ed essenzialità. Sono felice di aver affrontato la formazione con lei e con altri insegnanti esperti e qualificati.” Antonia Palmieri, insegnante Feldenkrais
“Ho incontrato Mara al teatro Arsenale alla fine degli anni ’70 si è subito interessata al Feldenkrais, approfondendolo per tutta la vita. E’ una grande insegnante.” Kuniaki Ida, regista

Peso quindi sono

Seminario con Marta Melucci sabato 23 maggio.

Percepire il proprio peso è tra le prime e fondamentali esperienze che facciamo dell’esistere, dello stare, dell’andare e dell’essere in relazione. Il peso è spesso sinonimo di ingombro e fatica, ma imparare a gestirlo è all’origine dello sviluppo motorio e di ogni nostra azione nel campo gravitazionale. Sostenersi è necessario per muoversi e necessita di una buona organizzazione muscolo-scheletrica, così come cedere e lasciar andare il proprio peso è indispensabile alla dinamica. Queste due dimensioni rispecchiano un atteggiamento fisico ed esistenziale che il seminario propone di indagare a partire dall’esperienza del nostro essere materia. Il seminario propone lezioni Feldenkrais e alcuni esercizi di contatto fisico che indagano sul peso come sensazione, strumento e parte integrante della propria auto-immagine.

Pavimento pelvico e respirazione – Seminario con Mara Della Pergola

Una signora alla fine di una lezione individuale si mette in piedi ed è molto sorpresa: “Il mio bacino mi sembra molto diverso” – mi dice con un mezzo sorriso – “ … non lo sento più come una foglia secca…” Notate la percezione di poca vitalità e di fragilità racchiuse in questa espressione. E quante emozioni sono rimaste a lungo inespresse.

L’immagine che abbiamo di noi stessi nasce da ciò che sentiamo e facciamo, e si evolve nel tempo. Può anche capitare che, ad un tratto, ci accorgiamo di aver trascinato per anni parti del corpo come storie dimenticate.

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Muoversi con gli occhi

 Seminario con Alessandra Guadagni sabato 18 aprile

Camminate e correte, vi alzate, vi sedete e vi sdraiate, salite e scendete le scale, vi chinate per raccogliere e vi allungate per prendere… La domanda è: come fate a farlo?

Sorprendentemente molti movimenti cominciano dagli occhi. Includere lo sguardo nell’immagine del vostro agire potenzia l’efficacia delle vostre azioni che così diventano più facili, efficienti ed eleganti.

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