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COLLO E SPALLE LIBERI

Ciclo di 5 lezioni a tema con Lara Monesi           in presenza e  online


martedì ore 10 o 12.45 dall’8 febbraio all’8 marzo
mercoledì ore 15.30     dal 9 febbraio al 9 marzo

Tensione e dolore a collo, spalle e scapole sono esperienze comuni a molte persone e possono essere molto debilitanti se cronicizzano. Per affrontare efficacemente  i dolorosi fastidi causati da abitudini poco corrette e aggravati dal mantenimento di posture sedentarie prolungate è necessario cambiare il punto di vista. Solo quando si allarga la consapevolezza a  una zona più vasta  che include tutta la colonna,  il torace e le coste, il bacino, la mandibola, la lingua e gli occhi possiamo davvero cominciare ad affrontare efficacemente il problema. In questo seminario ti guido a sentire come queste strutture possono funzionare e muoversi in modo più integrato e armonioso, alleviando la tipica rigidità e il dolore.

Quota di partecipazione alle 5 lezioni,  di un’ora l’una: 115 euro
Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro.
Quota associativa parziale 5 euro. In caso di proseguimento si completerà l’adesione all’associazione.

Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica) 3381782263
e-mail: istituto.feldenkrais@fastwebnet.it

Si prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima della data di inizio delle lezioni.

L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.

COORDINATE BANCARIE
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IL FELDENKRAIS PER LO SPORT – SCIARE CON FACILITÀ

 Seminario con Lara Monesi                                                    in presenza e online 
sabato 12 febbraio dalle 9.30 alle 13.00
Quando si vede scendere sulle piste uno sciatore esperto la sensazione è che  sia così leggero e fluido che sembra danzare sulla neve senza alcuno sforzo.  Indipendentemente dal vostro livello di esperienza in questo seminario vedremo come la pratica del metodo Feldenkrais può migliorare l’esperienza dello sci.
Per facilitare i movimenti dello sci è fondamentale imparare a sentire come tutte le parti del corpo, dai piedi al bacino fino agli occhi e alle mani che tengono i bastoncini,  siano coinvolte armoniosamente in modo tale da aumentare la coordinazione, l’equilibrio e la risposta pronta alle veloci sollecitazioni che arrivano dai cambiamenti del terreno e di pendenza.
Quota di partecipazione: 60 euro
Quota associativa alla partecipazione di un primo seminario 5€
Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20€
Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica)  338 1782263
e-mail: segreteria@istitutofeldenkrais.itSi prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima data del seminario. L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.
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Note aggiuntive
Verrà rilasciato, su richiesta, un attestato di partecipazione
Abbigliamento comodo e caldo e calzettoni

 

VIAGGIO NELLO SCHELETRO

 Ciclo di 5 lezioni a tema con Claudio Gevi                           in presenza e  online 

giovedì  ore 8.30/9.30                dal 17 febbraio al 17 marzo

Ossa lunghe, ossa piatte, ossa che scivolano … la funzione dello scheletro è quella di neutralizzare la forza di gravità, lasciando liberi i muscoli per il movimento.
Lavoreremo usando spinte, pressioni, individuando le forme, le direzioni, gli angoli.  Differenziare lo scheletro dal lavoro dei muscoli permette di osservare meglio le nostre abitudini.

Come dice M. Pfeffer: “Le abitudini emozionali sono legate alla muscolatura e una consapevolezza scheletrica aumenterà la maturità e la libertà

Quota di partecipazione alle 5 lezioni,  di un’ora l’una: 115 euro
Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro.
Quota associativa parziale 5 euro  In caso di proseguimento si completerà l’adesione all’associazione.

Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica) 3381782263
e-mail: istituto.feldenkrais@fastwebnet.it

Si prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima della data di inizio delle lezioni.

L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.

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I MOVIMENTI DEGLI OCCHI INFLUENZANO I MOVIMENTI DI TUTTO IL CORPO – Lezioni a tema con Mara Della Pergola

Mercoledì 12-19-26 gennaio  2-9 febbraio  5 lezioni ore 19.00       
                                                                                             in presenza e  online piattaforma Zoom

con Mara Della Pergola 

Con gli occhi guardiamo, leggiamo e comunichiamo, ma non solo: i movimenti oculari danno inizio ai gesti e contribuiscono a determinarne la fluidità. Quando prendiamo un oggetto, camminiamo o guidiamo, gli occhi, la testa e il collo si orientano verso lo stimolo visivo e, di conseguenza, tutta la muscolatura si attiva in accordo con la direzione dello sguardo. Il corpo si riorganizza spontaneamente per agire con qualità.
Le lezioni fanno percepire molte naturali connessioni, riducono le tensioni abituali dei muscoli oculari e del resto del corpo, migliorano la qualità dei movimenti e la postura, e aprono lo sguardo alla visione periferica. Inoltre, esplorare la relazione tra la respirazione e sguardo porterà a una piacevole calma.

 

Quota di partecipazione alle 5 lezioni,  di un’ora l’una: 115 euro

Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro

Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica)  338 1782263
e-mail: segreteria@istitutofeldenkrais.it

Si prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima data del seminario.

L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.

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UTILIZZARE L’IMMAGINAZIONE PER MIGLIORARE I PROPRI MOVIMENTI – Seminario con Mara Della Pergola

sabato 13 novembre dalle 10.00 alle 13.00                       in presenza e online piattaforma Zoom
Immaginare se stessi è rappresentarsi con gli occhi della mente. È visualizzare le diverse parti del corpo in movimento e accoglierne le sensazioni. Quando colleghiamo l’immaginazione ai nostri gesti, li arricchiamo di nuovi ingredienti, troviamo una direzione e ci regaliamo sensazioni di benessere. L’immaginarsi è anche un elemento facilitatore degli apprendimenti perché tiene conto delle esperienze passate, ci proietta nel futuro e cambia la nostra organizzazione motoria. Grazie all’integrazione delle sensazioni e delle parti, un lato del corpo può trasmettere informazioni all’altro lato e insegnargli movimenti di maggiore qualità o rendere possibili e piacevoli movimenti ritenuti impossibili. Le intuizioni di Feldenkrais vengono applicate allo studio della musica, nelle prestazioni sportive e nella riabilitazione.

 info iscrizioni

Seminario – Feldenkrais e le conferme della scienza: MODULARE LE RISPOSTE DEL SISTEMA NERVOSO

Sabato 17 aprile 2021  dalle 9.30 alle 13.00   online
con Mara Della Pergola, Claudio Gevi, Lara Monesi
  

Continuiamo ad esplorare la profondità delle lezioni Feldenkrais alla luce di recenti studi e scoperte. Nella prima serie di lezioni abbiamo incominciato a vedere le corrispondenze con la Teoria Polivagale di Porges. Potremmo definirla come la scienza del sentirsi sicuri, del riconoscere e muoversi nei differenti stati del nostro sistema nervoso autonomo.Nella seconda serie sperimenteremo come Feldenkrais usi dei modi molto raffinati per accedere a questa condizione positiva per se stessi e per la relazione con il mondo, facendo riferimento anche ad altri ricercatori.L’elaborazione delle informazioni e la regolazione dei processi avvengono dal livello cognitivo, top down, e da quello sensoriale, bottom up. Feldenkrais fa scaturire la positività del sentimento e la chiarezza del pensiero partendo dal basso, dalla percezione dello stato interno dell’organismo e dal movimento che sorge da questo stato. Allo stesso tempo usa l’attenzione consapevole e quindi le funzioni corticali, per raggiungere il medesimo obiettivo con il percorso inverso, dall’alto. Le informazioni raccolte diventano una conoscenza incarnata nella percezione sensoriale interna e dell’ambiente, e i comportamenti conseguenti sorgono per adattamento e flessibilità alle condizioni presenti.

 

Quota di partecipazione: 60 euro
Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro: sospesa in questi mesi di chiusura della sede
Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica)  338 1782263
e-mail: segreteria@istitutofeldenkrais.it
Si prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima data del seminario.
L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.COORDINATE BANCARIE
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Note aggiuntive
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione
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Seminario – Star bene sulle proprie anche: IL PIACERE DI UN NUOVO EQUILIBRIO

Sabato 13 febbraio 2021  dalle 9.30 alle 13.00
Seminario con Claudio Gevi    online piattaforma Zoom

“La familiarità rende cose, azioni e nozioni ovvie”  M. Feldenkrais, Le basi del metodo
Stiamo tutti in piedi. Lo diamo per scontato ma ci siamo arrivati con un lungo percorso evolutivo e la soluzione con cui  il nostro scheletro si è organizzato non era un destino preordinato. Non ci rendiamo nemmeno conto dell’incessante, enorme lavoro che compiono le nostre articolazioni.
Ma come ci sentiamo in piedi?
Le anche sono in una posizione strategica dello scheletro e non sempre è chiara  l’immagine di dove sono situate e come funzionano. La loro  libertà di movimento garantisce la stabilità sui piedi e l’equilibrio del busto, favorisce la leggerezza delle gambe, la dinamica nel camminare e il piacere di muoversi. Inoltre ha un’efficace azione preventiva dei danni derivati dalle eccessive sollecitazioni a cui sono sottoposte.
Miglioreremo la loro funzionalità lavorando in diverse configurazioni, anche inconsuete.Quota di partecipazione: 60 euro

Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro: sospesa in questi mesi di chiusura della sede

Informazioni e iscrizioni 
tel. e fax: 02 6590508 (segreteria telefonica)  338 1782263
e-mail: segreteria@istitutofeldenkrais.it

Si prega di confermare la propria adesione almeno 10 giorni prima data del seminario.

L’iscrizione verrà considerata effettiva solo a bonifico effettuato.

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Note aggiuntive
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione
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Seminario – Il pavimento pelvico – prima parte

Sabato 16 gennaio 2021
Seminario con Mara Della Pergola

Primo di una serie di incontri per migliorare la consapevolezza della zona pelvica. Gli incontri successivi si terranno il giovedì alle 18.30.

Il pavimento pelvico è una struttura complessa che contiene e trattiene, ma deve anche poter lasciar andare in accordo con le diverse funzioni. Ciò richiede molta elasticità e differenziazione nell’attività muscolare, con attenzione alla sfera delle emozioni.
Durante questi incontri, attraverso lezioni di movimento e l’utilizzo di materiale illustrativo, verrà riconosciuta la struttura scheletrica tridimensionale del bacino e si creerà una precisa immagine sensoriale del perineo, che è sempre attivo e che verrà mobilizzato e percepito in relazione all’attività degli sfinteri, del diaframma e della struttura scheletrica.

Quota di partecipazione: 60 euro
Quota associativa annuale alle attività IsFel: 20 euro: sospesa in questi mesi di chiusura della sede

Valido per gli insegnanti Feldenkrais al fine dell’attestazione AIIMF

Vedi i seminari

Il concetto di salute secondo Feldenkrais

moshe lettera“Arriva un momento in cui la nostra educazione, così come si è sviluppata, non ci aiuta, anzi spesso ci limita e ci dirige verso strade che non sono favorevoli alla nostra salute..” In questo articolo, l’interessante punto di vista di Moshe Feldenkrais sul concetto di buona salute.

Qualche anno prima della seconda guerra mondiale insegnavo judo per guadagnarmi da vivere, mentre 1avoravo con ]oliot~Curie alla Sorbona per il mio dottorato in Scienze. Venne fuori che uno dei miei allievi aveva cacciato animali selvaggi in Africa, e mi invitò a casa sua, dove rimasi solo per qualche minuto: rimasi sbigottito quando un leone entrò e mi diede una leccata. Era stato portato a Parigi che era cucciolo, e poi era diventato un leone.
Qualche mese più tardi il leone fu rinchiuso dalla polizia nello ZOO di Parigi: era fuggito per strada e una vecchia signora con un piccolo pechinese e la vista bassa lo aveva scambiato per un grosso cane, inseguendolo e scacciandolo con 1’ombrello. Dopo aver rifiutato cibo e acqua per una decina di giorni, il leone mori nella sua gabbia. Ho
omesso i dettagli per accorciare la storia. C’era una Volta un animale sano che morì dopo un evidente trauma
emotivo
. Ma cos’è un animale sano? Se un leone sano muore dieci giorni dopo un improvviso cambiamento nella sua vita, cos’è la salute? Se un essere umano per anni non ha bisogno di cure mediche e non lamenta dolori o malesseri, è sano? Ma se questa stessa persona conduce una vita monotona e priva di interesse, con difficoltà matrimoniali che finiscono con un suicidio, è ancora una persona sana? E qualcuno che non porta mai a termine il proprio lavoro e continua a cambiare mestiere solo per evitare ogni volta i propri doveri, è in buona salute? Evidentemente, la salute non è facile da definire. Non basta, come prova di salute, non aver bisogno di aiuto medico o psichiatrico. Cos’è, allora, la salute? La vita è un processo. Ciò significa che tutto ciò che accade al nostro interno mentre siamo vivi ha a che fare col tempo; tutti lo sanno, anche se nessuno ci pensa né lo dice. Un processo non può essere interrotto, neanche per un breve periodo di tempo. Tutti sanno, naturalmente, che se il cervello non riceve ossigeno per dieci o quindici secondi il processo si arresta. Se si ha la fortuna di riuscire a farlo ripartire, si tratta di un nuovo processo e la persona non sarà più quella di prima. Se una persona perde molto sangue può arrivare alla morte e un cuore che si ferma per questo motivo non riparte facilmente. In sintesi, un processo che viene arrestato non riparte spontaneamente.
Ciò è vero per ogni processo chimico irreversibile e per ogni reazione. Perciò, evidentemente, la salute significa che prima di tutto 1e funzioni primarie di una persona devono poter proseguire senza interruzioni prolungate. La coscienza, i1 sistema nervoso centrale, il cuore e così via devono funzionare in modo uniforme. Non c’è nulla di tutto ciò di cui non siamo già ai corrente. Anche i sistemi molto vasti che funzionano correttamente sono processi che dipendono dal tempo. Ne sono buoni esempi tutte le grandi aziende e nazioni: 1a Ford, la Philips e sistemi di questo tipo, che continueranno a funzionare anche se qualche industria, miniera o città smette di esistere. La misura della resistenza di un vasto sistema è data proprio dall’entità dello shock che riesce ad assorbire senza che il processo si interrompa. Ora, il sistema nervoso è composto di almeno 3.10 (10)2 parti (n.d.r. non è chiaro dal testo originale a quale numero facesse riferimento Feldenkrais). È un sistema abbastanza grande da far sì che le forze in equilibrio al suo interno obbediscano alla legge dei grandi sistemi. La salute di questo sistema può essere sulla base dello shock che può sopportare senza compromettere la continuità del processo. In breve, 1a salute di una persona può essere stabilita in base al tipo di shock che può sopportare senza che i1 suo usuale stile di vita ne venga compromesso. Il criterio della salute diventa perciò il normale stile di Vita. Il sonno, il cibo, la respirazione, i cambiamenti climatici, il freddo, il caldo, il lavoro, dovrebbero essere capaci di considerevoli variazioni: e di improvvisi shock. Più la persona è sana, più facilmente riprenderà i1 controllo della propria vita dopo shock improvvisi e forti, modificando le necessità della vita. Se ci si riflette, in tutto ciò non c’è nulla di molto difficile da accettare, salvo che potremmo rimanere stupiti ne11’osservare dove ci porta. Il nostro sistema nervoso non è certo nato così come è da adulti, e per funzionare come fa ha bisogno del mondo esterno. La luce ha intensità e colori differenti, gli oggetti sono più vicini e più lontani, e così via. Gli occhi devono perciò prima di tutto imparare a guardare: per esempio un oggetto tridimensionale in un quadro bidimensionale. Il nostro sistema ha cioè bisogno di una parte determinata del mondo per imparare un linguaggio. Ma ci sono questioni ancora più fondamentali: il sistema è collegato attraverso i suoi organi sensoriali e cinestetici al mondo esterno. Un sistema nervoso non differenziato, via via che cresce, si differenzia per affrontare al meglio gli oggetti esterni: cosa comporta in pratica? Significa che dobbiamo imparare a funzionare separatamente, cioè a differenziare i sensi dai sentimenti. Un bambino che vede un oggetto rosso ha una sensazione del colore rosso, perché finché non cresce, e non sa di cosa si tratta, l’oggetto rosso non ha per lui alcun significato. Sentire per la prima volta il suono di una batteria produce una sensazione sorprendente, una scossa cinestetica. Solo più avanti, avendo già fatto esperienza di molti altri sbalzi del genere, dalla differenziazione tra sensazione e senso dell’udito si genereranno l’ascolto o la percezione di una batteria. Nel gusto, nelle esperienze tattili, nell’odorato e nei sensi che abbiamo già trattato, avverrà gradualmente lo stesso tipo di differenziazione tra sentimento cinestetico e oggetti esterni. Tutte queste distinzioni non riguardano tutti i sensi simultaneamente e ogni bambino ha naturalmente una storia evolutiva completamente individuale, cosicché alcune persone Concepiscono il mondo esterno in maniera prevalentemente visiva, altre più uditiva, altre più tattile o cínestetica. In realtà la maggior parte delle persone ha gradi diversi di differenziazione dei sensi. Non è forse scontato pensare che tutti noi possiamo visualizzare un oggetto che non sia presente davanti ai nostri occhi o immaginarne il suono; o che ci riusciamo se richiamiamo alla mente le esperienze che hanno prodotto la differenziazione. Ciò si applica ugualmente agli altri sensi. In definitiva, è proprio questo apprendere i1 mondo esterno attraverso i sensi a formare il sistema nervoso. Un processo di apprendimento 1ungo e complicato come questo non può essere perfetto né privo di errori, in nessuno. Proprio come ci sono tanti pesci nel mare, esistono tanti esseri umani diversi nel mondo. Alcuni cresceranno e si formeranno il proprio personale modo di relazionarsi col mondo in condizioni di sicurezza, con una buona eredità genetica e in fasi diverse della crescita della civiltà e della cultura umane. Altri non sono così fortunati. Alcune delle tendenze personali di ognuno di noi rimarranno tali per tutta la vita: non hanno assunto una forma per svolgere un ruolo pratico nelle azioni e nelle reazioni al mondo circostante… ognuno ha i propri sogni inconfessati, quando cresce. La nostra cultura, i nostri genitori e 1a scuola ci insegnano ad abbandonare questi sogni in quanto atteggiamenti infantili, che non si addicono a un adulto realistico. Gradualrnente li soffochiamo, in qualche modo arriviamo a vergognarci di prenderli sul serio. Ma per fortuna non tutti lo facciamo. Alcune persone eccezionalmente fortunate riescono ad arrivare al punto di realizzarli, mentre altri trovano ispirazione nelle proprie occupazioni, semplicemente evitando di prendere sul serio i propri sogni. Non sono sicuro di essermi spiegato bene. Voglio dire, ad ogni modo, che la persona sana è chi riesce a vivere pienamente i propri sogni
inconfessati
. Tra di noi ci sono persone sane, ma non sono molte. Nella nostra cultura, il processo vitale, che inizia con un allargamento del processo di differenziazione del sistema nervoso verso una varietà più complessa di esperienze del mondo esterno, e con una capacità sempre maggiore di cambiarlo grazie alla nostra crescente attività volontaria, rallenta e limita il suo ambito col sopraggiungere della maturità sessuale. Dopo di che, il sistema restringe i propri legami coi mondo esterno nella sua totalità, e si specializza in un aspetto particolare dei fenomeni esterni. Diventiamo bravissimi a limitare il picco de11’attività e dell’esperienza. Diventiamo poeti, pugili, scienziati, politici, pittori, musicisti, economisti, chirurghi, danzatori: la scelta è interminabile. Il nostro apprendimento non mira dunque direttamente a proseguire la differenziazione essenziale del sistema nervoso attraverso un’espansione dello scambio col mondo esterno. Arriva un momento in cui la nostra educazione così come si è sviluppata non ci è più di aiuto, ma ci limita e ci dirige verso canali che non portano alla salute. Diventiamo così poco sani che dobbiamo andare in pensione prima ancora di essere biologicamente vecchi:
semplicemente, non siamo in salute. Alcune parti di noi, quelle che sono implicate negli aspetti più estremi della nostra attività, sono consumate. Il processo vitale si riduce. L’attività si restringe sempre più alla specializzazione in cui si eccelle. Funzionano solo quelle par­ti del sistema nervoso essenziali affinché il processo dell’esistenza
biologica bene o male continui. Anche nella nostra cultura alcuni di noi riescono a mantenere vivo un processo sano fino a un’età avanzata: un’età, cioè, in cui in genere le persone non sane sono già un po’ rimbambite e malate. Alcuni
dei nostri uomini migliori e più sani (che, tuttavia, possono benissimo essere gobbi o avere altre deformità) sono il tipo di persone che in genere consideriamo ‘artisti’. La maggior parte degli artisti, che siano calzolai o scultori, compositori o eccezionali strumentisti, poeti o scienziati, sono migliori da vecchi, come il buon vino. La diffe-
renza lampante tra queste persone sane e gli altri è che hanno capito per intuizione, o per genio personale, o grazie alla fortuna di aver imparato da un maestro sano, che l’apprendimento è il vero dono della vita. Un genere speciale di apprendimento: quello con cui si impara a conoscere se stessi. Queste persone imparano a capire “come” agiscono e sono dunque in grado di fare “quello” che vogliono:
vivere intensamente i loro sogni inconfessati, ma qualche volta anche dichiarati. Moshe Feldenkrais,”Dromenon”, 1979.

Pavimento pelvico e respirazione – Seminario con Mara Della Pergola

Una signora alla fine di una lezione individuale si mette in piedi ed è molto sorpresa: “Il mio bacino mi sembra molto diverso” – mi dice con un mezzo sorriso – “ … non lo sento più come una foglia secca…” Notate la percezione di poca vitalità e di fragilità racchiuse in questa espressione. E quante emozioni sono rimaste a lungo inespresse.

L’immagine che abbiamo di noi stessi nasce da ciò che sentiamo e facciamo, e si evolve nel tempo. Può anche capitare che, ad un tratto, ci accorgiamo di aver trascinato per anni parti del corpo come storie dimenticate.

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